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Sa Giara

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Il termine giara (jara) è usato in Sardegna per indicare gli altopiani basaltici di origine vulcanica presenti nella zona centro occidentale dell'isola.

Fra tutte la Giara di Gesturi è la principale per le sue dimensioni e per la ricchezza ancestrale di flora e fauna che custodisce al suo interno, tanto da essere denominata semplicemente Sa Giara.

Nelle sue vicinanze si trovano anche la giara di Siddi e la giara di Serri.

Sa Giara ha un'estensione di circa 44 Km² ad un'altezza di 560 m s.l.m., quasi del tutto pianeggiante tranne che per gli unici due rilievi esistenti, il Monte Zepparedda di 609 m e Zeppara Manna di 580 m, creati proprio dall'accumulo di lave basaltiche; tutt'intorno sui fianchi dell'altopiano sono presenti ripide gole franose, dette scalas, sentieri che in passato erano le vie di accesso all'atipiano.

La conformazione dell'area, in cui oggi non vive più nessuno e l'unica presenza umana è quantomai saltuaria, ha favorito l'isolamento creando come un'isola che ha consentito la conservazione di un'intero ecosistema dove il tempo sembra si sia fermato, lo spazio sospeso e la natura esprime la sua armonia senza che la modernità neanche la sfiori.

Flora & Fauna

Sa jara Flora & Fauna. Ingrandisci l'immagine e accedi alla galleria delle foto. Sa jara Flora & Fauna. Ingrandisci l'immagine e accedi alla galleria delle foto.

Circa la metà della superficie della Giara è ricoperta da boschi di querce da sughero e dalla tipica macchia mediterranea con rovelle, lecci e lentisco.

Ma qui vivono anche una gran varietà di piante endemiche, quali specie rarissime di ranuncolo (Ranunculus revelieri, aquatilis e ololeucos) che in primavera creano grande suggestione colorando di bianco i pauli, inoltre è presente lo zafferano di Requien ed il giglio sardo.

L'altopiano, sia per il suo isolamento, sia perchè riserva naturale, e quindi interdetto alle attività venatorie, ha una discreta presenza faunistica: sono presenti infatti volpi, cinghiali, gatti selvatici e martore, sono numerose anche le specie di uccelli, sia migratori sia stanziali, che vivono sia nei boschi, come la civetta, la poiana e la ghiandaia, sia in prossimità dei pauli, come l'airone, il germano e la gallinella d'acqua.

I pauli

I pauli, laghetti stagionali. Ingrandisci l'immagine e accedi alla galleria delle foto. I pauli, laghetti stagionali. Ingrandisci l'immagine e accedi alla galleria delle foto.

Particolarità della Giara, sono i pauli, stagni stagionali, che si formano nelle depresioni dell'altopiano.

Qui si può osservare, oltre ad una varietà di flora davvero eccezionale, anche una diversità di specie animale.

Interessante è senz'altro la presenza di due specie di invertebrati arcaici immutati da oltre 200 milioni di anni, che vivono sul fondale delle coste dei pauli dove trovano il loro nutrimento.

I cavallini

I cavallini della Giara. Ingrandisci l'immagine e accedi alla galleria delle foto. I cavallini della Giara. Ingrandisci l'immagine e accedi alla galleria delle foto.

Caratteristica ed attrazione sono i cavallini della Giara e, forse proprio attraverso questi animali, è possibile comprende appieno lo splendido isolamento della Giara.

Non ci sono certezze circa l'origine dei cavallini e ci aggiriamo fra ipotesi mitiche e suggestive; ciò di cui abbiamo certezza è la loro esistenza di oggi, il loro aspetto fra il pony ed il cavallo, il loro manto bruno e la loro altezza che non supera in media il metro e venti al garrese, il loro aspetto forte e selvatico e i loro grandi occhi a mandorla.

Epoca nuragica

L'area della Giara è antichissima, come ci dimostrano le molte testimonianze oggi visibili, sono presenti insediamenti umani risalenti al Neolitico le Domus de Janas scavate nelle rocce calcaree presenti al di sotto dei basalti; vi sono poi numerosi villaggi nuragigi ed insediamenti risalenti al periodo punico e romano.

Le testimonianze più evidenti risalgono al periodo nuragico: sono presenti numerosi nuraghi, circa venti, lungo i margini dell'altopiano in corrispondenza delle scalas, come siti di avvistamento e controllo degli accessi all'altopiano stesso.

Nell'area sono presenti altri insediamenti di epoca nuragica come il villaggio Brunku Màdagui risalente al periodo fra il 1800 ed il 1500 a.C., dove è presente il protonuraghe, il più vasto dell'isola (27m di larghezza e 16m di lunghezza), e il villaggio composto da capanne, protetto da un muro di cinta alto circa 6 m.