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Montevecchio

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Il borgo di Montevecchio copre un vasto territorio che ricade fra i comuni di Arbus e Guspini.

È situato a pochi chilometri dal mare della Costa Verde immerso in un meraviglioso e profumato bosco di lecci, rovelle e sugheri, che cela le antiche origini minerarie che hanno dato vita al vecchio borgo.

In passato era il centro direttivo delle Miniere di Montevecchio, e ancora oggi le sue origini ne caratterizzano la vita, rendendolo un'importante esempio di archeologia industriale.

Montevecchio, oggi abitato solo da qualche centinaia di abitanti, è la testimonianza ancora quasi viva di quella che fu la vita della Miniera fra magazzini, le laverie, i pozzi, gli alloggi dei minatori e degli impiegati fino alla palazzina della direzione.

La storia

La ricchezze del sottosuolo dell'area di Montevecchio erano note già nell'antichità, ma è solo durante il Regno Sabaudo che iniziarono le prime attività estrattive degne di rilievo; una prima concessione generale (per tutto il territorio della Sardegna) fu rilasciata fra il 1720 ed il 1740 a Don Pietro Nieddu e Stefano Durante, la seconda concessione generale fu rilasciata nel periodo fra il 1740 ed il 1758 alla compagnia Mandel del console svedese Gustavo Mandel; in seguito nel 1842 il prete Giovanni Antonio Pischedda ottenne il permesso di estrazione nella zona di Montevecchio, fondò con quattro soci di Marsiglia una società italo-francese che fallì in brevissimo tempo.

Il Pischedda fu costretto a cercare nuovi capitali e conobbe in Francia l'imprenditore sassarese Giovanni Antonio Sanna, fu questo incontro che determinò l'inizio di un'epoca ed il Sanna il personaggio che lo rese possibile.

Il Sanna dopo avere ottenuto, nel 1845, una concessione provvisoria di 15 anni, solo nel 1848, dopo grandi investimenti, ottenne la concessione di sfruttamento perpetuo.

L'intraprendeza, la determinazione e le capacità imprenditoriali del Sanna, ed in seguito degli ingegneri e direttori che lo seguirono, portarono la Miniera di Montevecchio ad essere una delle maggiori realtà industriali della Sardegna, una delle maggiori produttrici di blenda e galena minerali da cui si ricavano il piombo e lo zinco fino ad essere, nel 1900, presentata all'Esposizione Universale di Parigi.

In questo periodo il borgo divenne una vera cittadina con circa 5.000 abitanti, dotata di importanti strutture per un centro minerario: scuole, cinema, ospedale, campo sportivo, l'ufficio postale ed una colonia per i figli dei minatori la Casa al mare Francesco Sartori oggi conosciuta con il nome di Funtanazza, costruita nel 1956.

In seguito alla crisi economica internazionale del 1929 la Montevecchio effettuò prima un accordo con la Monteponi, costituendo il polo Monteponi-Montevecchio, ed in seguito nel 1933 fu costretta a cedere le proprie azioni alla Montecatini.

La Montecatini riuscì a riportare la produzione ai livelli di un tempo, ma fu una breve illusione, infatti nel 1991 cessarono definitivamente le attività di estrazione con la chiusura del Pozzo Amsicora dopo un'occupazione degli impianti durata 27 giorni.

Le aree minerarie

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L'area delle vecchie concessioni minerarie di Montevecchio occupa un territorio vastissimo, compreso fra i comuni di Arbus e Guspini.

È dislocata lungo due aree denominate: cantieri di Levante, situata nelle immediate vicinanze del borgo di Montevecchio, e cantieri di Ponente situata lungo la strada bianca che da Montevecchio conduce al villaggio minierario di Ingurtosu.

Le due aree sono separate dal passo Gennaserapis dove sorge il borgo di Montevecchio in cui si trovano gli edifici più importanti della Miniera: la direzione con annessa la chiesa di Santa Barbara, la foresteria, l'ufficio geologico, l'ospedale e la scuola.

Miniere ed impianti

Le attività minerarie si svilupparono su diverse concessioni: all'interno dei cantieri di Levante si trovano il cantiere di Sciria (391 h), la Miniera di Piccalinna (369 h) con il pozzo San Giovanni, di Mezzena con il pozzo Sartori, e la Laveria Principe Tommaso, e la concessione Montevecchio nº1 (400 h) con la Miniera di Sant'Antonio; mentre all'interno dei cantieri di Ponente si trova la concessione di Montevecchio nº2 (400 h) con la Miniera Sanna e la concessione di Montevecchio nº3 (400 h) con le Miniere di Telle, con il pozzo Amsicora e la Miniera Casargiu con il pozzo Fais.

Il Parco Geominerario

La Miniera di Montevecchio è uno degli otto siti minerari che compongono il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, ufficialmente riconosciuto nel 1997 dall'UNESCO come primo parco all'interno della rete mondiale dei Geositi/Geoparchi, istituita dall'UNESCO con lo scopo di tutelare e valorizzare il patrimonio tecnico-scientifico, storico culturale ed ambientale dei siti nei quali l'uomo ha utilizzato le risorse geologiche e minerarie.